GIULIO MARELLI (1907 – 1979)

BIOGRAFIA

Infanzia e formazione

Marelli nasce a Velletri il 10 febbraio 1907 trascorre l’infanzia a Velletri, dove consegue il diploma alla Scuola d'Arte J. Romani. Sin da giovane nutre una forte passione per il mare, va spesso a Ostia e ha casa a Santa Marinella. Appassionato di pesca e vela, naviga spesso nel Mediterraneo e arriva persino a progettare con le sue mani un catamarano.
Successivamente si trasferisce a Roma, prima in via Margutta e poi in via del Babuino. Professionalmente inizia una collaborazione con il Museo Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" (oggi Museo delle Civiltà) affermandosi come restauratore, attività che gli consente di entrare in contatto con il milieu artistico della città. Parallelamente manifesta interesse e particolare inclinazione per le arti figurative.
Dal 1927 al 1933 ha l’opportunità di trascorrere un periodo a Parigi dove stringe contatti, che si tramutarono in veri rapporti d'amicizia, con personalità di spicco nel mondo dell’arte tra cui Picasso, Rouault, Klee e Prampolini.

 

La Seconda Guerra Mondiale

L’esperienza bellica è per Marelli, come per tanti altri artisti, traumatizzante. Scampato miracolosamente all’eccidio delle Fosse Ardeatine, cambia drasticamente la sua visione artistica e, in piena sintonia con le tendenze artistiche imperanti sia in Italia che all’estero, nell’immediato dopoguerra si distacca dall’arte figurativa, che aveva frequentato fino ad allora, avvicinandosi a una nuova indagine in cui alla figura si sostituiscono rapidamente simboli, segni, colori e innesti di materiali diversi.

L’adesione all’astrattismo

Dal 1947 Marelli aderisce alla corrente dell’astrattismo mediante una diversa ristrutturazione delle cose e la dislocazione dell'uomo in un’altra dimensione, lontana dagli orrori messi in luce dalla Seconda Guerra mondiale. L’opera dell’artista affida il suo messaggio a quella sorta di «asteroidi» che, dalla seconda metà degli anni ‘40, andavano popolando i suoi dipinti, creando il “nuovo universo” proposto da Giulio Marelli.
A partire da questo momento, l’artista dà il via a “una approfondita meditazione sulle possibilità di organizzare una struttura diversa dalle proprie precedenti organizzazioni compositive. Struttura che certamente nasce anche accogliendo vari contributi esterni — che non disdegna, perfino, una certa sospensione metafisica delle immagini, una rarefazione delle atmosfere — ma che al tempo stesso ha una sua meccanica precisione (il che aveva la sua importanza in un momento in cui si era tornati a parlare di arte concreta).” Nello Ponente, presentazione della mostra Giulio Marelli, Galleria La Canovina, Roma 1976.

Gli anni ‘50

Nel 1950 le sue tele sono esposte a Roma presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna alla “IV Mostra annuale dell’Art Club”, alla “II Mostra Nazionale di Arte Astratta” e al “Premio d'Arte II Febbraio” a Palazzo delle Esposizioni. 
Nel 1951 partecipa all’esposizione “Arte astratta e concreta in Italia”, organizzata dall’ Art Club di Roma alla Galleria Nazionale Arte Moderna.
Nel dicembre 1951 è tra gli artisti presenti alla “VI Quadriennale Nazionale d'Arte” al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dove espone l’opera dal titolo “Forze concentriche”, un olio su tavola con fili tirati.
Nel 1952 si tiene una personale con circa ottanta opere a Roma alla Galleria San Marco, con la presentazione in catalogo del critico Marcello Venturoli. In quest’occasione espone tre gruppi di opere: quelle polimateriche con fili tesi a raggiera e listelli di legno colorati, altre tele più classiche e figurative, con soggetti come “Il lambrettista” e, infine, le tempere archeologiche in cui “motivi ambientali si mescolano con suggestione a motivi architettonici e decorativi creando sovente una unità compositiva di grande gradevolezza” (M.V.).
Nel 1954 e nel 1956 partecipa al “Premio Nazionale di pittura F.P. Michetti” a Francavilla al Mare.
Nel 1956 è tra gli artisti presenti alla “VII Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma” (22 novembre 1955 - 30 aprile 1956), alla “IV Mostra Nazionale di Pittura contemporanea Premio Marzotto” con l’opera figurativa Nudo con paesaggio 1956 e al “Premio Nazionale di Pittura Enrico Toti” al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dove si aggiudica il premio acquisto.
Fino al 1957 Marelli è presente in tutte le rassegne d'arte indette dall’Art Club in Italia e all'estero, e nello stesso anno riceve il primo riconoscimento di valore internazionale, quando il critico Michel Seuphor ne traccia la biografia sul “Dictionnaire de la peinture abstraite", edito da Fernand Hazan a Parigi.
Nel dicembre 1958 partecipa al “IV Premio di Pittura Amedeo Modigliani”. 
Nel dicembre 1959 è nuovamente alla “VIII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma” (28 dicembre 1959 - 30 aprile 1960).

Gli anni ‘60

L’anno si apre nel 1961 alla galleria Anthea di Roma con un’importante mostra personale, a seguito della quale riceve numerosi consensi della critica più avanzata che, di fronte ai quadri di Giulio Marelli, non sembrava dividersi per la preferenza nei campi astratto e figurativo.
In questi anni partecipa ai principali premi e manifestazioni artistiche in Italia. 
Nel 1962 partecipa alla “Mostra Nazionale di Pittura Contemporanea Premio Città di Marsala” (4-19 agosto); alla rassegna “Arte italiana e straniera in piccolo formato” presso la Galleria Penelope di Roma; al “II Premio di Pittura Città di Bagnoregio” (19 agosto); espone in due occasioni con la Galleria Numero di Fiamma Vigo - punto di riferimento anticonformista per l’arte più innovativa e astratta di questo periodo – sia a Firenze, nella mostra "50 artisti a Numero" (agosto-settembre), che a Venezia nella “10a Mostra collettiva” (novembre-dicembre).
Nel 1963 realizza un bozzetto per due pannelli a intarsio marmoreo per la sede della direzione generale INPS - Roma E.U.R. ed è tra gli artisti presenti a Palazzo delle Esposizioni di Roma alla “Mostra Concorso di Arti Figurative” (27 maggio-15 giugno).
Nel 1964 partecipa alla “14a Collettiva Nazionale di Arti Figurative Premio Città di Alatri” presso il Palazzo Conti-Gentili, Alatri (FR), 9-30 agosto), e l’anno successivo espone nella “Prima Mostra Internazionale del Disegno «La Pace»” nel Palazzo degli Studi a Fermo, oltre che nella “V Rassegna delle Arti Figurative di Roma e del Lazio”, al Palazzo delle Esposizioni di Roma (aprile-maggio 1965).
Nel 1966 alla “15a Mostra Nazionale di Pittura Premio Alatri” riceve la Medaglia d'oro e partecipa al “Concorso Nazionale Opere d'Arte per la Sede del Ministero degli Esteri”, Roma, per cui si aggiudica il premio acquisto. Il Museo Nazionale di Noto acquista una sua opera.
 
Nel 1967 alla Galleria Astrolabio di Roma si tiene un’importante personale, con la presentazione di Nello Ponente e Carlo Giacomozzi. Di questo evento così scrive la critica Lorenza Trucchi: “Giulio Marelli, che espone all'Astrolabio presentato da Nello Ponente e da Carlo Giacomozzi, ha una lunga consuetudine con la materia, approfittando con molta intelligenza degli alterni suggerimenti di Dubuffet e Burri, Prampolini e Tapies”, e definisce Marelli un “pittore di paesaggi anche se si tratta di paesaggi spaziali, in parte ancora inediti, ma non per questo meno concreti e reali”. 
 
Partecipa alla “V edizione della Mostra di arti figurative Roma Viva”, al Palazzo delle Esposizioni (15-30 aprile), con l’opera “Pittura spaziale” del 1961.
Da quest’anno Marelli intensifica la sua attività artistica e di ricerca, partecipando a tutte le rassegne d'arte più importanti in Italia e all'estero: dal Premio Marzotto, al Premio Modigliani; dal Premio Sardegna (Biennale di Nuoro) al Premio Michetti; dal Premio dei Paesi Scandinavi al Premio Nizza.
Nel 1969 si tiene una mostra personale alla Galleria d'Arte La Rassegna di Roma con un’introduzione in catalogo di Nello Ponente.

Gli anni ‘70

Negli anni 70 lavora alacremente realizzando una numerosa serie di opere su tavola, incidendo con la sgorbia sul legno dei solchi informali e colorati, ma pur sempre organizzati in composizioni ordinate e simmetriche. 
Nel 1973 è tra gli artisti presenti alla “X Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma” a Palazzo delle Esposizioni (22 maggio - 30 giugno), nella mostra “Situazione dell’arte non figurativa”.
Partecipa, vincendolo, al Premio Alatri con l’acquisizione dell’opera vincitrice da parte della Pinacoteca Comunale di Alatri.
 
Nel 1976 la Galleria Canovina gli dedica una grande personale con le sue opere dal 1935 a quel momento e la presentazione di Nello Ponente.
Si spegne a Roma il 6 gennaio 1979.
Marelli ebbe una febbrile attività artistica costituita dalla sua copiosa produzione, stimata in diverse centinaia opere, presenti in collezioni italiane e in molti Paesi esteri tra cui Svizzera, Austria, Germania, Svezia, Francia, Stati Uniti, Canada e Giappone.